Alimentazione differenziata ed interculturalità

17 marzo 2006

Abstract

Testo integrale

Il parere tratta nell’ambito della bioetica interculturale o multiculturale la questione dell’alimentazione all’interno di diverse istituzioni: scolastiche, ospedaliere, carcerarie, militari. In contesti sociali in cui convivono soggetti appartenenti a diverse comunità etniche, religiose e culturali, possono emergere contrasti in merito all’opportunità di prevedere contenuti e modalità differenziate per l’alimentazione delle persone, ospitate all’interno di strutture pubbliche.
Il CNB, riconoscendo lo stretto legame tra alimentazione e cultura, ribadisce il rispetto dei valori fondamentali della persona e della sua libertà di coscienza e di religione, garantite dalla Costituzione. Suggerisce la possibilità che si possano individuare percorsi “in positivo” che consentano non soltanto di rivendicare il diritto a mantenere inalterate le proprie tradizioni alimentari, ma anche di proporle come elemento di integrazione sociale. In questa prospettiva la questione dell’alimentazione differenziata si inserisce in un percorso più ampio di educazione, inteso come apprendimento del significato culturale dei cibi di strumento di relazione con gli altri, facilitando anche la comprensione dei divieti alimentari per ragioni religiose. L’esigenza è di favore nella persona l’espressione della propria identità, la realizzazione dei propri valori e la gestione matura dei propri comportamenti nel rispetto delle esigenze degli altri.
L’ostacolo principale, sembra, derivare dai costi necessari ad estendere la possibilità di alimentazione differenziata nelle strutture pubbliche.

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