Aspetti bioetici della chirurgia estetica e ricostruttiva

21 giugno 2012

Abstract

Testo integrale

Nella prima parte del documento, il CNB riflette sui limiti della legittimità di richieste di chirurgia estetica in specie nel rapporto che intercorre tra il paziente e il medico, nel contesto della discussione sui molteplici fattori etici, sociali e culturali che influiscono sulla mutazione di atteggiamento nei confronti del corpo e di una dilatazione del concetto di salute in senso soggettivo.
Il CNB, trattandosi di un intervento non strettamente terapeutico, richiama i criteri deontologici che regolano la prassi medica, a volte trascurati - in questo ambito specifico - a favore di una accondiscendente esecuzione della richiesta espressa dagli individui, sottolineando la inaccettabilità di interventi sproporzionati, in quanto eccessivamente invasivi o inutilmente rischiosi e inadeguati rispetto ai possibili benefici richiesti dal paziente. Il Comitato ritiene, inoltre, che il bilanciamento dei rischi e benefici deve essere commisurato alle condizioni psico-fisiche del paziente, che la funzionalità degli organi interessati deve avere la priorità sul risultato estetico e che l’informativa al paziente deve essere completa, con una adeguata consulenza anche psicologica.
Per quanto riguarda gli interventi sui minori e incapaci, il CNB ritiene che vi debbano essere limiti alla liceità, a meno che tali interventi non rispondano al loro esclusivo interesse oggettivo sotto il profilo della salute, tenuto in particolare conto dell’età adolescenziale. Va anche garantita una protezione dei minori vietando forme di pubblicità e di servizi televisivi che provochino il rifiuto della propria immagine. In modo particolare il CNB non ritiene lecita la chirurgia estetica su bambini con sindrome di Down, finalizzata alla conformazione a canoni sociali di ‘normalità’, specie se presenta un carattere invasivo e doloroso.
Il Comitato ritiene, infine, che vada promossa una adeguata informazione e formazione sociale sui rischi e benefici degli interventi estetici e auspica un maggiore rigore nella formazione e professionalità del chirurgo estetico, mirata anche alla comprensione degli aspetti psicologici ed etici connessi alla specifica attività medica.
Nella seconda parte del documento si affrontano i problemi bioetici emergenti nella chirurgia ricostruttiva. Il CNB ritiene che tali interventi, seppur non indispensabili per la sopravvivenza del paziente e sebbene ancora terapeutico-sperimentali, siano eticamente giustificabili, subordinatamente ad una attenta valutazione dei rischi e dei benefici, rapportabili ad una considerazione generale del miglioramento della qualità della vita del paziente. E’ necessaria una adeguata consulenza anticipata rispetto all’intervento e prolungata nel tempo (anche allargata alla famiglia), a causa delle complesse problematiche che coinvolgono rischi e benefici, accompagnata da un costante monitoraggio psicologico del ricevente. Il paziente deve essere informato accuratamente ed esaustivamente dei rischi e della gravosità delle terapie antirigetto per la sua salute e del fatto che in ogni caso si determinerà una situazione di dipendenza da questi farmaci (con possibili esiti negativi) che potrebbe durare anche tutta la vita.
Il CNB raccomanda campagne di sensibilizzazione per la donazione degli organi esterni e dei tessuti, così come in genere avviene per la donazione di quelli interni. Si auspica anche, in questo contesto, la possibilità di una integrazione normativa che preveda il consenso o dissenso “parziale” alla donazione degli organi esterni.

Torna all'inizio del contenuto