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Comunicato stampa n. 4/2021 del 1° luglio 2021 - Pubblicazione del parere “La figura dell’’Esperto di Bioetica’ nell’ambito dei Comitati Etici’

COMUNICATO STAMPA n. 4/2021 del 1° luglio 2021 - Pubblicazione del parere “La figura dell’’Esperto di Bioetica’ nell’ambito dei Comitati Etici’

In data odierna il parere “La figura dell’Esperto di Bioetica’ nell’ambito dei Comitati Etici”, approvato nel corso della Plenaria del 28 maggio 2021, è stato pubblicato alla pagina http://bioetica.governo.it/it/pareri/pareri-e-risposte/la-figura-dell-esperto-di-bioetica-nell-ambito-dei-comitati-etici/  sul sito istituzionale del Comitato.

Il parere prende in esame il problema di come definire le competenze essenziali di chi opera nell’ambito della bioetica come esperto. Il problema era già stato evidenziato dal Comitato Nazionale per la Bioetica (CNB) sia nell’ambito della formazione (Bioetica e formazione nel sistema sanitario, 7 settembre 1991) che in quello dei Comitati di etica (Orientamenti per i comitati etici in Italia, 13 luglio 2001; I comitati per l’etica nella clinica, 31 marzo 2017).

L’attuale parere focalizza l’attenzione sulla definizione delle competenze essenziali per l’«esperto di bioetica», che è tra i componenti dei Comitati secondo il Decreto del Ministero della Salute “Criteri per la composizione e il funzionamento dei comitati etici” dell’8 febbraio 2013.

Da una ricostruzione del dibattito italiano sul tema, delle due edizioni del Report americano Core Competencies for Health Care Ethics Consultation (1998 e 2011) e del documento inglese Core competencies for clinical ethics committees (2010), emergono due problemi di fondo: il concentrarsi dell’attenzione sul bioeticista che opera come consulente di etica clinica; la tensione tra l’esigenza di definire le competenze, per dare affidabilità a tale figura, e l’altra, opposta, di non definirle in modo troppo rigido, riducendo la complessità della bioetica, insita nel suo statuto interdisciplinare.

Il parere ruota intorno a questi due nuclei problematici. Mette innanzitutto in luce come l’identificazione del bioeticista con il consulente per l’etica clinica lasci in ombra gli altri ruoli che il bioeticista ricopre (nei Comitati etici per la sperimentazione su soggetti umani e negli altri ambiti della bioetica). Il CNB ritiene invece non più differibile la proposta di un ampio e approfondito dibattito sulle competenze di chi opera nei diversi ambiti della bioetica, auspicando, altresì, il coinvolgimento dei Ministeri competenti, delle Università, degli Enti di ricerca, delle Società scientifiche e delle Associazioni che si occupano di bioetica.

D’altra parte, tenendo presente la complessità del problema, il CNB ritiene che i tempi non siano ancora maturi per indicare già ora una formalizzazione dei diversi percorsi formativi per acquisire le competenze essenziali per l’«esperto di bioetica».

Nell’attuale situazione, data la prossimità dell’adeguamento normativo sui Comitati di etica al Regolamento europeo del 2014, il CNB ravvisa l’esigenza di focalizzare l’attenzione sulla attuale figura dell’«esperto di bioetica» che opera in tali Comitati.

Impegnandosi a tornare sulla questione con un parere più esteso, che sia frutto di un’ampia consultazione, il CNB propone delle Raccomandazioni che possano essere di supporto alle Istituzioni che debbano nominare l’«esperto di bioetica» nei Comitati di etica. Tale esperto deve avere una formazione interdisciplinare, ossia possedere, oltre le competenze nel proprio ambito disciplinare e/o professionale, competenze di base sia nell’ambito delle scienze della vita e della cura della salute che in ambito etico e giuridico, attestate da almeno due delle seguenti esperienze:

  • formazione post-laurea in ambito bioetico presso enti accreditati in ambito ministeriale (dottorati, master, corsi di perfezionamento);
  • attività didattica e/o di ricerca in ambito bioetico, svolta per almeno un triennio in ambito universitario e/o assistenziale;
  • pubblicazioni, negli ultimi dieci anni, in ambito bioetico, su riviste scientifiche con referaggio o in volumi con ISBN e peer review;
  • aver preso già parte, almeno per un triennio, a Comitati etici istituiti a livello nazionale, regionale, territoriale o presso Enti/Istituti di ricerca.

Il Comitato raccomanda infine che l’esperto di bioetica nominato nei Comitati Etici per la sperimentazione abbia un’adeguata conoscenza della metodologia riguardante la sperimentazione clinica e preclinica, e che l’esperto nominato nei Comitati per l’etica clinica abbia conoscenze e abilità nell’ambito della consulenza etica clinica.

Il parere è frutto del gruppo di lavoro coordinato dai Proff. Marianna Gensabella e Lucio Romano e formato dai Proff. Salvatore Amato; Luisella Battaglia; Francesco D’Agostino; Maria Pia Garavaglia; Laura Palazzani; Carlo Petrini; Maurizio Mori; Assuntina Morresi.

Per eventuali approfondimenti i giornalisti interessati possono contattare gli estensori del parere tramite la Segreteria del CNB al telefono 328.0465267 – email: cnbioetica@governo.it

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