Documento sulla sicurezza delle biotecnologie

28 maggio 1991

Abstract

Testo integrale

Il parere offre un contributo al dibattito sulla sicurezza delle biotecnologie innovative e dell’ingegneria genetica, focalizzando l’attenzione sui rischi derivanti dall’introduzione deliberata nell’ambiente di organismi geneticamente modificati. Il Comitato accoglie un’accezione ampia del concetto di “sicurezza”, intesa come espressione primaria di un’etica della responsabilità individuale e collettiva.
La necessità di un intervento legislativo in materia di sicurezza delle biotecnologie, nella direzione indicata da numerosi enti ed organismi europei ed internazionali, è affermata in maniera netta. Inoltre è ritenuto auspicabile un maggiore impegno scientifico per il miglioramento della valutazione dei rischi associati al rilascio deliberato di organismi geneticamente modificati nell’ambiente.
Il Comitato riconosce il ruolo dell’opinione pubblica nell’accettazione delle biotecnologie e ritiene importante un coinvolgimento della società nella gestione e nella definizione del rischio, attraverso una corretta informazione sulle biotecnologie e con l’adozione di decisioni trasparenti. Una priorità assoluta andrebbe comunque data alla sperimentazione di innovazioni biotecnologiche di grande utilità sociale.
Occorre perseguire un’uniformità di criteri per la valutazione del rischio e la definizione di misure di controllo sulla sperimentazione di innovazioni biotecnologiche, per evitare che aziende e centri di ricerca occidentali sperimentino nei Paesi in via di sviluppo le innovazioni ritenute troppo rischiose in patria. Il legislatore italiano è invitato a intervenire per reprimere questo fenomeno.
Il documento, infine, ritiene opportuna l’istituzione di un’autorità che censisca ed autorizzi i soggetti che svolgono attività di ricerca e sperimentazione nell’ambito delle biotecnologie, che promuova una corretta informazione su questi temi e supporti la formazione e l’aggiornamento tecnico-scientifico degli operatori del settore.
Il parere è corredato da una relazione tecnico scientifica sulla valutazione dei rischi derivanti dall’utilizzo e dalla sperimentazione delle biotecnologie e da una ricognizione della normativa nazionale e internazionale sul tema.

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