La circoncisione: profili bioetici

25 settembre 1998

Abstract

Testo integrale

Il parere affronta il tema della circoncisione, maschile e femminile. Il CNB riconosce il dovere di rispettare la pluralità delle culture, anche quando queste si manifestino in forme lontane da quelle della tradizione occidentale, e il valore del giusto confronto con la diversità culturale. Pur nel riconoscimento del rispetto delle culture, il Comitato ritiene inaccettabile la circoncisione femminile in quanto pratica volta a mutilare irreversibilmente la donna ed alterarne violentemente l'identità psico-fisica, quando ciò non trovi una inequivocabile giustificazione nello stretto interesse della salute della persona in questione. Il CNB auspica che tali pratiche vengano esplicitamente combattute e proscritte, anche con l'introduzione di nuove e specifiche norme di carattere penale.
In merito alla circoncisione maschile, il Comitato è concorde nel ritenere che per le sue specifiche caratteristiche di ordine terapeutico o profilattico, essa debba essere considerata lecita. Il documento ritiene che la circoncisione, in quanto atto di natura medica e produttivo di modificazione anatomo-funzionale dell'organismo, debba venir praticata da un medico nel pieno rispetto di tutte le usuali norme di igiene e asepsi. Solo nel caso di circoncisione rituale su neonati, considerando anche l'elementarietà dell'intervento, alcuni membri del CNB ritengono che possa essere effettuata anche da ministri a ciò preposti, purché dotati di adeguata e riconosciuta competenza. Altri membri del CNB ritengono che anche per i neonati l'intervento del medico sia imprescindibile, per una piena tutela della loro salute. Rientra comunque nella responsabilità di chi pratica la circoncisione garantire personalmente la continuità dell'assistenza eventualmente necessaria dopo l'intervento o fornire comunque indicazioni esaurienti e non equivoche perché tale assistenza possa essere efficacemente prestata.
Gli ospedali pubblici, infine, sono tenuti a praticare tutti gli interventi diagnostici e terapeutici utili a fini di tutela della salute e particolarmente in condizioni di necessità ed urgenza, quale che ne sia la causa: sono quindi obbligati a intervenire anche per ovviare a esiti di interventi circoncisori comunque e dovunque praticati.
Il CNB ritiene a grande maggioranza che sotto il profilo etico sarebbe senza dubbio auspicabile che i membri dei popoli o delle comunità che praticano la circoncisione dei neonati per ragioni rituali ricorressero a medici privati, ovvero ad ospedali pubblici, ma in regime di attività libero-professionale (questo è quanto, peraltro, avviene comunemente per i cittadini di fede israelita). Il CNB non ritiene infatti che esistano ragioni di carattere etico e sanitario che debbano indurre lo Stato a porre a carico della collettività le pratiche di circoncisione maschile di carattere rituale.

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