Adozione per la nascita degli embrioni crioconservati e residuali derivanti da procreazione medicalmente assistita (P.M.A.)

18 novembre 2005

Abstract

Testo integrale

Il parere esamina la questione del destino degli embrioni congelati e abbandonati per i quali, nel silenzio della legge(L. 40/2004), si ipotizza che debbano essere custoditi fino al momento della loro estinzione naturale. Il CNB argomenta l’accettabilità sul piano bioetico della “adozione per la nascita” (APN).
La questione assume un rilievo particolare in ragione del rilevante numero di embrioni umani crioconservati, per una parte dei quali non è più realizzabile l’iniziale progetto parentale, a causa del rifiuto dei genitori di portarlo a conclusione, per la sopravvenuta irreperibilità di costoro –e in casi limite per il loro decesso- o per il raggiungimento da parte della donna di una età che non consente più obiettivamente lo sviluppo di una gravidanza priva di rischi.
Il problema affrontato nel parere non può prescindere dalla considerazione della complessa questione dello statuto dell’embrione umano sulla quale, pur a fronte di differenze di opinioni, il CNB esprime una base comune di pensiero che considera l’embrione vita umana, che merita rispetto e tutela fin dal suo inizio. Partendo da tale assunto il CNB analizza l’ipotesi che agli embrioni crioconservati in stato di abbandono sia garantita una possibilità di vita e di sviluppo prospettando la soluzione che siano messi a disposizione di eventuali altre coppie intenzionate ad assicurare il loro trasferimento e la loro nascita. Tale ipotesi potrebbe essere ricostruita sul modello dell’adozione legittimante, ponendo in primo piano i valori di solidarietà, generosità e responsabilità e irrevocabilità dell’atto che dovrebbero caratterizzare il comportamento dei genitori o del genitore deciso a portare a nascita un embrione residuale e abbandonato, pur nella consapevolezza delle differenze che intercorrono fra questa vicenda procreativa e quella dell’adozione di un bambino già nato.
Inoltre il CNB esamina e confuta alcune obiezioni che potrebbero essere rivolte all’APN.
In conclusione, il Comitato formula alcune raccomandazioni:
1) che si introducano nell’ordinamento norme che prevedano la liceità e le modalità di ricorso alla APN a favore degli embrioni crioconservati e in stato oggettivo di abbandono;
2) che tale stato di abbandono venga legalmente accertato e qualificato con criteri rigorosi;
3) che la legge formuli appropriati criteri per l’individuazione delle coppie o comunque delle donne che si offrano all’APN;
4) che la pratica dell’APN sia garantita contro ogni forma di commercializzazione o di lucro;
5) che al nato da APN venga riconosciuto il medesimo statuto giuridico previsto in generale per i nati da PMA.
Il parere è corredato da cinque postille, alcune di dissenso, altre invece tendenti a specificare meglio le argomentazioni a fondamento del documento, a dimostrazione della complessità della problematica bioetica affrontata.

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