18 marzo 2005
Il parere tratta il tema delle medicine alternative e il problema del consenso informato. Con l’espressione medicine alternative il CNB si riferisce esclusivamente a pratiche la cui efficacia non è accertabile con i criteri adottati dalla medicina scientifica.
Il Comitato è consapevole della crescente diffusione nel mondo occidentale del ricorso alle medicine alternative: queste esperienze ritiene meritino attenzione e rispetto. Il diritto all’autonomia ed alla libertà di cura è infatti un diritto primario di tutti i cittadini. Tuttavia il CNB sottolinea come tale libertà debba necessariamente esercitarsi nella prospettiva fondamentale della tutela della salute del malato e quindi prevedere in primis, da parte del medico, la proposta al paziente dell’applicazione di rimedi di comprovata efficacia. Solo quando questi mancassero del tutto o si rivelassero nel caso concreto inefficaci o comportassero contro-indicazioni vistose, o venissero comunque rifiutati espressamente dal paziente adeguatamente informato, potrebbe apparire lecito, col necessario consenso di questo, il passaggio verso altre terapie, purché però mai frutto di scelte soggettive e/o arbitrarie del terapeuta: è principio bioetico essenziale quello per il quale la libertà di cura debba sempre coniugarsi con la posizione di garanzia che l’ordinamento assegna al medico rispetto al paziente assistito. Il CNB è comunque unanime nel ritenere che le pratiche mediche non fondate scientificamente non possano sostituire quelle della medicina scientifica Il CNB rileva significativi e preoccupanti casi in cui l’uso delle medicine alternative deve essere qualificato come obiettivamente e specificamente nocivo e ravvisa in questa evenienza uno dei più gravi problemi di eticità con cui devono confrontarsi i fautori e i cultori di tali pratiche. A questo proposito richiama il ruolo essenziale della sanità pubblica (stabilito e regolato da direttive europee e nazionali) in ordine alla sperimentazione dei farmaci e alla farmacovigilanza. E’ essenziale che si richieda ai rimedi utilizzati dalle medicine alternative la medesima rispondenza agli standard di efficacia richiesta ai farmaci della medicina scientifica, non essendo accettabile l’istituzionalizzazione di un doppio standard per il mercato farmaceutico.
Dal punto di vista epistemologico, molti membri del CNB sono del parere che, poiché la fragilità (almeno di gran parte) delle medicine alternative appare a loro avviso attualmente dimostrata, essa debba comportare a carico dei medici che ad esse fanno ricorso, responsabilità particolari ed ulteriori. Inoltre, come è doveroso che i cittadini siano informati sullo statuto, sui progressi, sui successi e sui fallimenti della medicina scientifica, è secondo il CNB altrettanto doveroso informarli che le medicine alternative non possiedono uno statuto epistemologico caratterizzato da un analogo rigore. Molte di esse si configurano infatti come elaborazioni filosofiche e/o spirituali a volte anche molto suggestive, ma irriducibili ad ogni controllo empirico.
Il parere riporta in appendice un resoconto sulle medicine alternative ed è corredato da tre postille.