Le vaccinazioni

22 settembre 1995

Abstract

Testo integrale

Il parere porta un contributo sul piano bioetico al dibattito sulle vaccinazioni obbligatorie e facoltative, sottolineando l’importanza che questa pratica può avere nei confronti della salute individuale e collettiva. L’obbligo di vaccinazione, in questo senso, non si fonda soltanto sul diritto alla salute (art. 32 della Costituzione), ma anche sui doveri di solidarietà (art. 2 della Costituzione).
Le vaccinazioni hanno un valore preventivo e anche terapeutico per alcune malattie, con un rapporto favorevole tra costi e benefici, oltre che tra rischi e benefici, sia per il singolo che per la collettività. Tuttavia, i problemi maggiormente avvertiti dall’opinione pubblica riguardano la possibilità di effetti collaterali negativi, in particolare reazioni allergiche, disturbi neurologici e infezioni. Queste difficoltà richiedono maggiore precauzione ed una attenta valutazione medica qualora si tratti di vaccinazioni su minori, più esposti agli effetti indesiderati del trattamento medico e incapaci di decidere e di assumersi il rischio derivante dalla mancata immunizzazione.
Il documento sottolinea l’esigenza di garantire una corretta informazione sui rischi e i benefici delle vaccinazioni, che è necessaria anche nei trattamenti sanitari obbligatori e contribuisce a ridimensionare la percezione del pericolo, che a volte porta al rifiuto ingiustificato della vaccinazione, soprattutto per quanto riguarda la popolazione infantile.
Nel parere vengono manifestati dubbi sulla legittimità dell’obiezione di coscienza nei confronti delle vaccinazioni obbligatorie, quando esse siano richieste per la tutela della salute individuale e collettiva e non vi siano altri metodi per tutelare questo bene. Si richiede comunque che lo Stato si faccia carico in via ‘oggettiva’ degli eventuali danni derivanti dalle vaccinazioni obbligatorie, prevedendo rapidi procedimenti risarcitori.
Infine, il Comitato auspica un incentivo alla promozione della cultura della salute, che in prospettiva potrebbe portare all’abolizione della obbligatorietà delle vaccinazioni, nel caso in cui l’adesione spontanea della popolazione lo consentisse.

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