Parere sulle tecniche di procreazione assistita. Sintesi e conclusioni

17 giugno 1994

Abstract

Testo integrale

Il documento traccia alcune conclusioni bioetiche sulle tecniche di procreazione assistita (il tema è trattato con ampiezza nel parere del 1995). Il CNB prende una posizione nell’ambito dell’acceso dibattito sviluppatosi sul tema, in seguito a importanti pronunce giurisprudenziali e discussioni in campo scientifico ed etico.
Il CNB richiama in primo luogo la necessità di evitare un’eccessiva medicalizzazione della procreazione, sottolineando che la medicina deve anzitutto svolgere un ruolo terapeutico, volto alla prevenzione e alla rimozione della cause di sterilità.
Seppur in presenza di diverse opinioni riguardo alla tutela dell’embrione umano, il documento condanna all’unanimità l’utilizzo della procreazione assistita ispirato da pregiudizi razziali; il prelievo di gameti o embrioni senza il consenso degli interessati; lo sfruttamento commerciale o industriale di gameti, embrioni e tessuti embrionali o fetali; la produzione di embrioni al solo scopo di farne oggetto di sperimentazione o ricerca; la scissione embrionaria precoce, il contratto di maternità surrogata, la clonazione e l’ectogenesi a fini riproduttivi; la produzione di ibridi e chimere e gli impianti interspecifici, sia a fini procreativi che a fini di ricerca.
Quanto ai criteri di accesso alle tecniche di procreazione assistita, il bene del nascituro deve essere considerato come il principio fondamentale, per cui il Comitato esclude dal novero dei soggetti che possono accedere a tali tecniche le donne in età non più fertile; le coppie omosessuali; le donne sole. Riguardo al divieto di fecondazione eterologa non si registra consenso unanime.
Il documento auspica la registrazione e il controllo delle strutture in cui viene praticata la procreazione assistita, con una periodica revisione dei relativi protocolli clinici e delle procedure di acquisizione del consenso informato. Si raccomanda infine una normativa che regola il settore.
Il parere del Comitato è seguito da due diverse motivazioni di adesione, espresse da alcuni membri.

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