Passaporto, patentino, green pass nell’ambito della pandemia Covid-19: aspetti bioetici

30 aprile 2021

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Pubblicazione

Il Parere analizza le problematiche bioetiche della ‘certificazione sanitaria ad uso non solo medico relativa a Covid-19 (‘Pass Covid-19’)’ che include il certificato che attesta la vaccinazione, la presenza di anticorpi e il tampone negativo. Si tratta di una misura che ha l’obiettivo di allentare le restrizioni della libertà e al tempo stesso contenere il contagio, per la ripresa di attività sociali, economiche, culturali, religiose e di culto.

Il Comitato prende atto che tale misura è in corso di applicazione a livello europeo e prevedibilmente nazionale e avanza alcune riflessioni bioetiche per delinearne criticità e vantaggi, riconoscendone la rilevanza in termini di ‘gestione del rischio’.

Sul piano delle criticità evidenzia la non equivalenza tra le tre certificazioni in termini di protezione e durata della protezione dal contagio, oltre che di trasmissibilità. Inoltre sottolinea la emergente discriminazione tra chi ha avuto la possibilità di vaccinarsi e chi, pur volendolo, non lo ha potuto fare e le problematiche relative ai costi del test sierologico e del tampone. Il Comitato sottolinea la possibile eterogeneità nell’applicazione della certificazione, il rischio psicologico di un falso senso di sicurezza, le problematicità organizzative e il rischio che essa costituisca la premessa per misure più ampie, come il passaporto biologico o altre forme di tracciamento o sorveglianza sulle condizioni di salute della popolazione.

I vantaggi sono identificabili in una doverosa premialità per chi, con responsabilità solidale, si è vaccinato assumendosi i rischi e nell’incentivo all’accettazione del vaccino per gli ‘esitanti’. Inoltre la certificazione consente a molti soggetti una maggiore libertà di movimento, nel rispetto rigoroso delle misure volte a tutelare la salute pubblica.

Il Comitato riconosce l’importanza del ‘Pass Covid-19’ come strumento per mitigare le discriminazioni nella situazione attuale, in particolare per i soggetti che non si sono potuti vaccinare rispetto ai vaccinati. Raccomanda la gratuità dei test sierologici e dei tamponi, una campagna di informazione completa e comprensibile, che evidenzi le opportunità e i limiti del ‘Pass Covid-19’, e una regolazione statale che ne garantisca omogeneità e coordinamento. Inoltre il Comitato sottolinea la temporaneità della misura e la non accettabilità di forme di sorveglianza permanente. Il certificato deve essere uno strumento agevole, in forma digitale e cartacea, con misure che ne garantiscano l’autenticità. Le indicazioni d’uso devono essere basate su dati scientifici aggiornati e i dati particolari legati alla salute devono assicurare la tutela della privacy.

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