Psichiatria e salute mentale: orientamenti bioetici

24 novembre 2000

Abstract

Testo integrale

Il CNB affronta gli aspetti etici, professionali e sociali della salute mentale, con attenzione particolare ai temi ai temi dell’assistenza e dei diritti del paziente con disturbi psichiatrici.
La tutela del diritto alla salute mentale chiama in causa da un lato la definizione di equo trattamento e accesso alle cure e dall’altro il bilanciamento tra il rispetto dei diritti del paziente e la sicurezza della società. Se la chiusura dell'istituzione manicomiale ha avviato un processo liberatorio in cui si è riconosciuta l'integrazione nella comunità dei soggetti affetti da malattie mentali, essa ha anche creato una serie di problemi a causa del lento processo di realizzazione di strutture alternative e di assistenza domiciliare. Il documento sottolinea la radicale trasformazione avvenuta nel rapporto medico paziente che, sostituendosi a misure coattive, tende a stimolare il malato verso una maggiore indipendenza: il principio di autonomia si è andato così integrando al modello tradizionale basato esclusivamente sul principio di beneficialità. Il CNB affronta anche la complessa questione dei limiti intrinseci al consenso informato dei pazienti psichiatrici sottolineando in primo luogo la natura graduale e instabile della capacità/incapacità di intendere e di volere. Viene altresì dato ampio risalto al fatto che alle persone affette da disturbo mentale, di qualunque grado, devono essere assicurati i diritti di tutti gli altri membri della comunità - anche indipendentemente dalla concreta possibilità di esercitarli - allo scopo prima di tutto di riconoscere loro una cittadinanza piena.
Viene chiamata in causa direttamente la responsabilità delle istituzioni nell'applicazione della legge n. 180/1978 che dovrebbe intervenire soprattutto su: una migliore formazione degli operatori e medici di base, strutture riabilitative a diversi livelli di protezione, maggiore assistenza psichiatrica ai minori, maggiore intervento nella diagnosi precoce, presa in carico di malati gravi e potenzialmente pericolosi che rifiutano le cure, maggiore informazione per la lotta al pregiudizio verso il malato mentale. In questa prospettiva il CNB formula raccomandazioni di carattere più specifico: destinare e utilizzare da parte delle istituzioni nazionali e regionali i fondi sanitari nazionali e regionali necessari ad istituire almeno tutti i servizi necessari; dare maggiore diffusione a informazioni semplici e corrette sulle malattie mentali; dare impulso una campagna nazionale periodica di lotta allo stigma e al pregiudizio, riesaminare il concetto di incapacità; concludere il processo di superamento dei manicomi pubblici e privati; assicurare alla famiglia un supporto sufficiente; svolgere un'attività continua di prevenzione primaria e secondaria del disturbo e del disagio mentale affettivo; garantire una particolare attenzione ai segnali diretti e indiretti del disagio mentale dei soggetti in età evolutiva; garantire e mantenere la presa in carico dei casi gravi e difficili; definire i
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parametri nazionali di accreditamento per le strutture per la salute mentale; impegnare e sostenere i medici di famiglia; assicurare la formazione dei medici, dei pediatri di base, degli operatori psico-sociali; riconoscere il diritto alla sessualità dei pazienti psichiatrici; rivedere il sistema dei ticket sui farmaci; rivedere la natura e i compiti delle istituzioni “Ospedale psichiatrico giudiziario” e le relative leggi; prevenire, attraverso strutture e interventi adeguati, il rischio che i Servizi psichiatrici di diagnosi e cura reiterino la prassi manicomiale; provvedere a che i Dipartimenti di salute mentale, come stabilito dal DGL. 239/99, svolgano il servizio di assistenza sanitaria in carcere.
L'assistenza psichiatrica che si misura quotidianamente con alti livelli di sofferenza dei malati e delle famiglie, dovrebbe assumere la responsabilità della presa in carico del malato, in primo luogo nelle situazioni più gravi, al fine di una gestione rispettosa dei diritti e della dignità delle persone coinvolte. Ciò comporta l'opera di un'équipe multiprofessionale insediata in un determinato territorio, in condizione di intervenire nelle ventiquattro ore al domicilio, in ambulatorio, in ospedale, orientata alla riabilitazione, collegata con i Comuni e gli altri sevizi sanitari. Al fine di fornire alla persona malata di mente i trattamenti ottimali disponibili, Aziende Sanitarie, Organizzazioni professionali e Società scientifiche devono garantire la continuità della formazione, la verifica della qualità delle prestazioni di tutti gli operatori e la valutazione degli esiti dei trattamenti.

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