19 aprile 2022
Il CNB affronta il tema delle vaccinazioni anti-Covid 19 con specifico riferimento ai migranti, che includono persone senza permesso di soggiorno, richiedenti asilo, rifugiati, profughi, beneficiari di protezione umanitaria e temporanea, minori stranieri non accompagnati. Si tratta di gruppi di persone particolarmente vulnerabili per le condizioni socio-economiche e culturali in cui vivono. La loro tutela è difficile da assicurare, dato che non solo la pandemia accresce la rilevanza dei fattori che producono diseguaglianze in rapporto al diritto alla salute, ma in quanto anche aggrava condizioni socio-economiche già sfavorevoli per determinati gruppi, rendendole un evidente fattore di rischio per il contagio e un determinante sociale della gravità degli esiti di malattia. A fronte della pandemia, l’accesso alle cure e all’assistenza può inoltre essere particolarmente difficile in ragione di una scarsa conoscenza delle procedure amministrative, per la mancanza di reti relazionali di supporto e per fattori linguistico-culturali. La vulnerabilità dei migranti è venuta all’attenzione in modo ancora più drammatico a seguito della guerra in Ucraina e dei conseguenti fenomeni migratori verso il nostro Paese, in particolare con riferimento ad anziani, donne e minori.
Il CNB raccomanda che sia pianificata stabilmente una strategia vaccinale anti Covid-19 mirata per i gruppi particolarmente vulnerabili, con riferimento ai migranti, per garantire loro una opportunità per la protezione della loro salute e nell’obiettivo di tutelare la salute pubblica sulla base dei principi etici e costituzionali di uguaglianza e non discriminazione, giustizia ed equità.