Venire al mondo

15 dicembre 1995

Abstract

Testo integrale

Il parere analizza il ‘venire al mondo’ di un essere umano inteso non come mera sequenza di fatti, ma come unico evento ‘globale’, assumendo il paradigma bioetico che riconosce al bambino un valore bioetico intrinseco, che si prolunga in quello proprio del soggetto adolescente, adulto e poi anziano, ma non lo anticipa, né ad esso è riducibile.
L'atto procreativo che determina l'evento nascita è definito come fenomeno naturale e al tempo stesso culturale, che coinvolge la responsabilità dei genitori ed è influenzato dalle variabili del sistema sociale ed economico. Esso richiede protezione sociale, giuridica e medica, in un contesto di servizi efficienti. A partire dalla consapevolezza che la venuta alla luce di un bambino è la "fase di estensione del ciclo vitale della famiglia", il CNB si sofferma sugli aspetti maggiormente controversi: la preparazione alla generatività e alle funzioni parentali; la protezione del prodotto del concepimento nelle prime fasi del suo sviluppo; i diritti del nascituro; le cure mediche alla nascita; i rischi della gravidanza e del parto e i limiti della medicalizzazione; il neonato a rischio, la sua capacità di vivere, la dignità della sua vita e la qualità della sua vita futura; la distribuzione delle cure tra area ospedaliera e area primaria; la cultura del professionista che assiste all'evento nascita, dal concepimento alla venuta alla luce del bambino.
In particolare il CNB auspica l’associazione dei programmi di educazione alla salute riproduttiva con l'educazione alla genitorialità. Ritiene inoltre moralmente obbligatorio da parte del sistema sanitario la pianificazione di interventi per l'individuazione del rischio nella gravidanza e nel parto al fine di salvaguardare la salute della madre, del feto e del bambino che viene alla luce, senza determinare un eccesso di medicalizzazione dell'evento.
Il Comitato richiama il dovere del medico alla cura orientata al benessere del bambino che viene alla luce sano, in modo da facilitare il processo dell’attaccamento e "familiarizzare" il più possibile l'evento. In presenza di patologie, deve essere assicurato il trasporto tempestivo del bambino al centro neonatologico, dove le terapie devono essere sofisticate e, per quanto possibile, individualizzate e semplificate al fine di favorire il processo dell'attaccamento. In condizioni di rilevante gravità del bambino si pone il problema della decisione vita/morte in vista anche della qualità della vita futura: in questi casi, è sempre richiesto il confronto tra figure e competenze diverse (rappresentanti del bambino, medici, infermieri, assistenti sociali, psicologi, eticisti) e il coinvolgimento dei genitori nelle decisioni.
Il CNB indica come problema bioetico cruciale la formazione di professionisti con competenze epistemologicamente adeguate al fine di favorire valutazioni caso per caso, flessibilità di approcci, ascolto, confronto di valori. Per questo, si ritiene che sia obbligo delle scuole impostare il curriculum formativo integrando la cultura scientifica, tecnologica e tecnica con la cultura bioetica e delle scienze umane. Per la stessa ragione, si ritiene utile che al personale siano fornite linee-guida bioetiche, anche con riferimento a normative e codici deontologici.

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