30 novembre 2001
l documento si propone di indagare il tema bioetico degli scopi della scienza medica e dei suoi limiti. Il CNB esorta all’approfondimento di un costante dialogo della medicina con la società ed in primo luogo con i malati, che vanno informati e resi consapevoli delle possibilità, ma anche dei rischi, che sono intrinsecamente connessi al suo sviluppo. Il parere mette in risalto l’importanza di una maggiore consapevolezza circa la complessità dei fenomeni di cui la scienza medica si occupa e dell’inevitabile dose di empirismo che contraddistingue la sua continua evoluzione, al fine di eludere da un lato aspettative miracolistiche e dall’altro posizioni antiscientifiche.
Il ruolo sempre più rilevante che la medicina ricopre nella società moderna comporta per i medici, oltre a una ovvia responsabilità professionale, anche il dovere di operare una costante autoriflessione sui propri principi e metodologie. Lo spostamento in termini di importanza che si è realizzato negli ultimi anni dal medico in favore del paziente porta il Comitato ad auspicare un equilibrio tra l’autonomia del paziente e la responsabilità del medico configurando, così, la cosiddetta alleanza terapeutica. Secondo il CNB lo scopo assistenziale globale della medicina deve essere continuamente riportato all’attenzione centrale della collettività come problema etico primario. A tal proposito il Comitato ribadisce la propria posizione in sostegno di politiche sanitarie fondate sul principio di solidarietà e di equità.
La moderna medicina scientifica - la cui lotta contro la malattia richiede risorse pubbliche e private sempre più ingenti da dedicare alla ricerca - non può permettersi di operare, come in passato, attraverso tentativi irragionevoli e imprudenti. Ed essendo la sperimentazione necessaria, assume particolare rilevanza l’informazione del paziente ai fini di giungere ad un consenso libero e consapevole, anche nell’accettazione del rischio.
Il CNB considera bioeticamente rilevante l’individuazione dei confini eticamente accettabili delle prestazioni mediche anche alla luce del fatto la distinzione tra ‘atto medico’ e ‘trattamento terapeutico’ è sempre più labile come risulta dalla diffusione della chirurgia estetica, la quale peraltro è spesso gravata da seri rischi di complicanze. E’ necessaria quindi da parte dell’opinione pubblica e dei legislatori, una riflessione sulle scelte di indirizzo tra l’accettazione di tali pratiche in ragione del rispetto della libertà di cura - nonostante i frequenti rischi di falsificazione e di inganno - e la loro diretta verifica attraverso analisi approfondite ed oggettive e ulteriori prove sperimentali. In tale percorso l’analisi bioetica deve assumersi il compito di riflettere criticamente sia sui confini tra medicina scientifica e altre pratiche mediche, come pure sulle reali possibilità e sui limiti della stessa medicina scientifica.
Il CNB ribadisce infine l’assoluta priorità che la formazione del personale sanitario riveste nel contesto attuale, rilevando in particolare la necessità che tale formazione sia di carattere etico e deontologico oltre che tecnico-scientifico, principalmente al fine di riconoscere il malato nella sua dimensione, prima ancora che clinica, personale ed umana.